Cinque anni di guerra di un artigliere da montagna, ricostruiti sulla base di circa centocinquanta lettere e cartoline, fotografie e documenti d’epoca. Nel marzo del 1940 la sua storia inizia quasi come una scampagnata. La propaganda fascista ha inculcato nei giovani italiani la certezza di costituire, insieme all’alleato nazista, il più potente apparato bellico mai visto. Purtroppo non sarà così. Dino vivrà la prima linea del fronte francese e di quello greco-albanese. L’8 settembre rifiuterà di continuare combattere a fianco dei nazifascisti. accettando la prigionia nei campi di lavoro tedeschi, prima come I.M.I. e poi come prigioniero di un campo KZ. La vita sempre appesa a un filo in un sottocampo di Buckenwald. Infine l’insperata liberazione e il ritorno a casa, irriconoscibile perfino per i suoi famigliari tanto è sottopeso e sporco. Ma vivo. Una storia di guerra a anche di amore.